Esistono luoghi densi di poesia, in cui l’eco di una storia non più visibile si percepisce nell’aria e rende speciale  anche un semplice filo d’erba. 

L ’artista Giovanni Santi, il padre di Raffaello,  ha attribuito alle Muse la capacità di rendere visibile la forza del mito  che si nasconde negli elementi del paesaggio. E’ per questo che abbiamo denominato l’area di Vallefoglia Parco delle Muse e delle Ninfe. 

E non c’è luogo più  idoneo a svelare le Muse del  territorio di Serra di Genga e di Coldelce.

Esistono luoghi che devono essere riattivati affinchè la loro ancestralità, la loro forza antica non si disperda in un semplice abbandono: sono necessari  uno sguardo più attento e curioso,  una maggiore attenzione ai particolari, la volontà di usare la memoria ma anche l’ immaginazione, quando ricordare significa visualizzare ciò che da secoli è scomparso.

Serra di Genga e Coldelce meritano questa attenzione e  un walkscape, per cogliere le trasformazioni del territorio: da area di chiese e castelli a zona in abbandono, da luogo pieno di storia e di umanità a territorio quasi sconosciuto. Lo sguardo contemporaneo ci porta a scovare le tracce di ciò che lega le persone oggi a quel luogo ancestrale, andando a ritrovo fino a tempi lontani.


Promosso da  Città di Vallefoglia

Progetto Antonella Micaletti, Roberto Vecchiarelli

Coordinamento/Digitalizzazione:  Settimio Perlini

Consulenza aspetti naturalistici:  Andrea Fazi

Raccolta racconti a cura di Progetto Longevità attiva – Fattoria del Borgo - Montefabbri

Bibliografia:

Leonardo Moretti, Castelli sospesi tra sogno e memoria

Fotografie: Foto tratte dal libro di Moretti "Castelli sospesi", Archivio Marcolini, Settimio Perlini

Testi di Alessandra Mindoli su visitvallefoglia.it

Il walkscape fa parte del progetto Il parco delle Muse e delle Ninfe