Colbordolo e Montefabbri furono a lungo legate, unite dalla vita del castello e dai conflitti. Nel 1446 le truppe che lo attaccarono e saccheggiarono si stanziarono a Montefabbri; di seguito parte della popolazione decise di spostarsi, come la famiglia del padre di Raffaello, Giovanni Santi, che si trasferì ad Urbino, segnando la fortuna dei due artisti. 

Osservare il paesaggio di Vallefoglia con gli occhi di Giovanni Santi significa cercare le Muse e le Ninfe.

Sugli alberi e sulle colline, sui casolari e sopra le radure, lo sguardo del pittore Giovanni Santi si è posato sul paesaggio di Vallefoglia cercando un valore e una forza nuove che solo le Muse e le Ninfe sanno dare alla natura. Guardare oggi quello stesso paesaggio, spesso immutato dal 1400, significa cercare negli aspetti mutevoli della natura la vitalità della bellezza, dell’arte  e ancora di più della storia. Clio, la musa della storia, lega con un nastro ciò che muta e passa, e crea dunque la memoria delle cose di cui facciamo esperienza tutti i  giorni. 

Tra Colbordolo e Montefabbri c’è una strada bellissima, che lega due bellissimi luoghi; da questa strada si vedono altri luoghi, e lungo il cammino compaiono elementi che rompono l’armonia del paesaggio ripreso da Giovanni Santi e poi da Raffaello: boschi, fossi, punte nelle colline e radure scoscese. Posando lo sguardo e cogliendo questi punti si individua la presenza delle Ninfe, legando la nostra esperienza a quella dei pittori di un tempo. E’ una esperienza sempre nuova, da fare con lentezza, in solitudine ma anche da condividere.

Concept: Roberto Vecchiarelli

Walkscape: Antonella Micaletti,, Simone Lunghi

Coordinamento/digitalizzazione: Settimio Perlini

Durata: Due ore

Potete seguire questo percorso anche con la traccia vocale a capitoli da questo Podcast.