Brindisi sorge su un porto naturaletra due insenature che si incuneano profondamente nella costa adriatica della Puglia. La morfologia del territorio retrostante è pianeggiante, dai tempi antichissimi ad elevata vocazione agricola. La costa è caratterizzata da affioramenti di acqua dolce e da fiordi scavati dal fenomeno carsico: i fiordi più profondi sono proprio le due insenature che circondano la città vecchia. “Il luogo, con la città, assomiglia moltissimo nel suo complesso alla testa di un cervo -scrive Strabone, geografo greco vissuto nell’età di Augusto - e Bréntion è appunto chiamata in lingua messapica la testa di un cervo”. 

Da qui il nome della città, Brentésion per i greci e Brundisium, da Brunda, per i romani.

Il porto, tra i più sicuri dell’Adriatico, è stato da sempre crocevia di merci provenienti dal ricco entroterra agricolo e di viaggiatori diretti e provenienti dall’est. A questa storia di commerci e traffici via mare e via terra si intrecciano gli episodi che hanno visto il porto di Brindisi accogliere esuli dall’opposta sponda dell’Adriatico. In età classica è Cicerone l’esule più noto che trova accoglienza nella città di Brindisi, dove sosta per un anno ospitato dal suo amico Orazio Flacco. 

Nel ‘900 tre episodi segnano la storia del porto: durante la Prima Guerra Mondiale, nell’inverno del 1915 da Brindisi fu organizzato l’esodo dell’esercito serbo, quasi 136.00 soldati serbi e 23.000 soldati austriaci; nel 1956 giunsero nel porto gli ebrei espulsi dall’Egitto di Nasser e infine nel 1991 sbarcarono qui 24.000 albanesi in fuga dal regime del dittatore Oxa.

 Oggi il porto di Brindisi, che si articola in tre bacini, interno, medio ed esterno, è un porto turistico, commerciale e industriale tra i più importanti del mar Adriatico. Il traffico turistico riguarda i collegamenti con la penisola Balcanica e la Turchia, mentre le navi mercantili trasportano carbone, olio combustibile, gas naturale e prodotti chimici. Dal 2017 approdano nel porto interno le navi da crociera.


Ideazione: Giovanna Bozzi con il contributo di Chiarastella Grande
Per ANISA - Per l’educazione all’arte www. anisa.it


Bibliografia

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Sirago V. A., Puglia romana, Edipuglia, Bari – Santo Spirito, 1993

Brindisi 1927-1943. Da capoluogo a capitale, i progetti, le architetture, Catalogo della mostra documentaria, Ed. Alfeo, Brindisi 1994 (in collaborazione di MBCA, Archivio di Stato di Brindisi e Ordine degli Architetti della provincia di Brindisi)

Alaggio R., Brindisi medievale: natura, santi e sovrani in una città di frontiera, Editoriale scientifica, Napoli 2000 

Andriani G.T., Brindisi da capoluogo di provincia a capitale del Regno del Sud, Grafica Aprile, Ostuni, 2000

Indini A., La leggenda delle colonne del porto di Brindisi, Neografica Latiano, 2001

Marchionna P., Diario dall’inferno di Brindisi, 2011, consultabile on line http://www.pinomarchionna.it/libri-a-puntate.html

Bozzi G.M., Brindisi, in 1940-45 Arte trafugata, arte salvata, arte perduta: le città italiane tra guerra e liberazione, a cura di Teresa Calvano e Maria Serlupi Crescenzi (Edizioni Musei Vaticani, 2012)

Valente N., http://www.fondazioneterradotranto.it/2017/12/19/wikipedia-la-cittadinanza-romana-brindisi-ovvero-svilire-la-storia/ consultato il 15 gennaio 2018

Valente N., https://www.academia.edu/17635593/Virgilio_e_Brindisi , (in corso di pubblicazione), consultato il 15 gennaio 2018


Il Walkscape “Brindisi porto di Pace” sviluppa le proposte didattiche del progetto “Museo per tutti” finanziato dal MIUR per il Concorso “Progetti didattici nei Musei” 2015 e l’esperienza dei walkscape prodotti nell’estate del 2016 nel progetto Brindisi al calar della sera del Laboratorio del patrimonio.


Si ringraziano: l’Archivio di Stato di Brindisi, l’Avvisatore marittimo del porto di Brindisi titolare del sito www.porto.br.it, Brindisiweb.it, Brundarte.it, EAC Comunicazione – Brindisi.