Il laboratorio di ceramica Molaroni vive dal 1880. Ancora oggi, sempre nella sede storica, si chiama Ceramiche Artistiche Molaroni. 

Si può dire che dallo studio Molaroni siano passati tutti, per poi prendere ognuno la propria strada: pittori che hanno voluto sperimentare anche l’utilizzo della ceramica, artisti che l’hanno scelta come mezzo espressivo esclusivo, personalità che poi si sono affermate presso altri studi o ne hanno aperto di propri. 

Vasi, anfore, centrotavola, piatti, lampade, portagioie, e oggetti da studio hanno accolto mani e personalità diverse, in cui gli stili si sono espressi liberamente, contribuendo a creare una produzione sempre più ampia. Ma la produzione resta così tanto riconoscibile in tutto il mondo per la scelta di riprodurre stili antichi: una caratteristica dell’eclettismo tardo ottocentesco che caratterizza Pesaro, come Urbania, e che era ben più che la scelta di una copia: era piuttosto l’appartenenza ad un gusto che poi si trova anche in alcune case fortunatamente ancora oggi visibili in città. 

Da questo laboratorio sono usciti oggetti che oggi raggiungono tutto il mondo, ma  soprattutto che da subito hanno contribuito a creare una passione e un gusto identitario del territorio. Possiamo trovare in tutte le case dei pesaresi oggetti acquistati o ricevuti in regalo nelle occasioni più importanti e, cosa molto importante, tra tutti i  ceti sociali.  

La Rosa di Pesaro, per esempio, è presente in tantissime case. Si tratta di un decoro floreale settecentesco tipico della maiolica pesarese. Sono rappresentati su smalto bianco mazzetti di fiori e piccoli insetti colorati disposti intorno a rose dal caratteristico colore rosa. Il Comune di Pesaro ha assunto questo decoro quale simbolo della città.

Un altro oggetto diffusissimo è il Raffaellesco Blu, che è l’esclusivo decoro inventato da Vincenzo Molaroni. È formato da motivi floreali frammisti a figure di sirene e putti, il tutto in monocromia grigioverde in campo blu.

E ancora l’historiato, un decoro rinascimentale in cui sono rappresentate famose scene mitologiche o bibliche.

I musei civici raccolgono importanti testimonianze di questa produzione, che oggi fa conoscere la ceramica di Pesaro in tutto il mondo.