Anche Gualtiero Federici (1847-1915) si ritrova, come Annesio Nobili, a lavorare fin dall’infanzia in una tipografia per necessità familiari: dovette affrontare esperienze diverse, ma nel 1860 entrò come garzone-apprendista  proprio nella tipografia Nobili! 

Vi rimase fino al 1866 fino a che non partì volontario nella terza guerra d’indipendenza. Al suo ritorno non fu possibile rientrare nella tipografia Nobili, ma nel 1867 ,come racconta Antonio Brancati, aprì una sua attività di  legatoria, restauro dei libri e cartoleria nella zona della chiesa della Maddalena. 

Aveva deciso di rilegare i libri stampati da altri. Il suo lavoro gli valse una buona fama e gli vennero affidati lavori di gran pregio, come il contenitore per le tavole del nuovo progetto del San Benedetto. Per questo, quando decise di aprire una sua tipografia nel 1875, anche se quella dei fratelli Rossi era ormai molto nota, Federici riuscì ad avere delle commesse tali che gli permisero poi di ampliare la bottega con tre soli operai e aprire nel 1878 anche una litografia. 

La ditta si ampliò sempre di più e ricevette negli anni riconoscimenti e premi a livello nazionale. Le pubblicazioni affidate alla ditta Federici testimoniano la stima di cui ha goduto.